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Con vento e neve

Fotografare buoi muschiati in digiscoping

Tempo di lettura: 10 minuti

A settembre ho trascorso alcuni giorni nel Parco Nazionale Dovrefjell in Norvegia – un’occasione perfetta per scattare alcune foto ai rari e imponenti buoi muschiati e per testare il nuovo adattatore per digiscoping TLS APO 43 di SWAROVSKI OPTIK.

Sono rimaste solo poche migliaia di buoi muschiati nel mondo: in Groenlandia, Siberia, Alaska e Canada. I buoi muschiati sono stati reintrodotti in Norvegia alcuni anni fa e oggi la popolazione di questi animali preistorici conta circa 320 esemplari.

I buoi muschiati possono pesare fino a 400 kg e generalmente non sono aggressivi. Bisogna però ricordare che la loro vista è alquanto scarsa, mentre l’udito è ben sviluppato – di conseguenza, se colti di sorpresa, si agitano facilmente, il che può diventare molto pericoloso. Nel Parco Nazionale è vietato tenersi a meno di 180 m dai buoi – una distanza non proprio ideale per noi fotografi. E chi non si attiene alle regole, oltre all’allontanamento dal parco, incorre anche nel pagamento di una pesante multa.

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Una volta arrivati, abbiamo trovato tanta neve e ha continuato a nevicare fin su in montagna. Un clima abbastanza inusuale per settembre, anche in Norvegia. Dopo un viaggio in autobus e un’estenuante camminata di due ore tra la neve e il gelo, abbiamo incontrato i primi buoi muschiati – piccoli punti neri che si stagliavano sul paesaggio invernale coperto dalla neve.

Un vento fortissimo continuava ad alzare la neve polverosa, il che non solo ci impediva di vedere qualsiasi cosa, ma ci rendeva anche particolarmente difficile avanzare. Alla fine siamo riusciti a scattare le prime foto dei buoi da un nascondiglio ricavato dietro uno sperone roccioso a circa 230 metri di distanza dagli animali. Ho dovuto sovraesporre di due stop per catturare i dettagli sul manto scuro, ma utilizzando una sensibilità di 800 ISO avevo ancora un buon tempo di esposizione. Per questi scatti ho scelto una posizione più bassa in modo da essere più riparato dal vento. Riuscivo a valutare la qualità delle foto dall’anteprima sul display della fotocamera e ne ero molto soddisfatto – catturare dettagli nitidi in condizioni tanto estreme è davvero un bel risultato. L’attrezzatura che avevo portato con me si era rivelata una buona scelta sin dall’inizio: Canon 5D Mark III, STX 85 e TLS APO da 43mm.

Ho capito che era tempo di rientrare quando le mie dita erano diventate così fredde da non riuscire più a muoversi. Dopotutto, ci aspettavano ancora due ore di cammino.

E mentre scendevamo dalla montagna, al diradarsi della nebbia, cosa ci capita sotto gli occhi? Due femmine di bue muschiato molto vicine, un po’ più giù nella valle.

Ci saremmo potuti avvicinare, ma abbiamo preferito rispettare la distanza indicata. Gli animali hanno iniziato ad agitarsi e ad avvicinarsi pericolosamente a noi mentre li fotografavamo. Così, con il cuore pesante, abbiamo deciso di tornare indietro. Sulla strada ho dato un’altra occhiata al display LCD: che animali bellissimi e che dettagli nitidi nelle foto. Il TLS APO da 43mm funziona davvero!

Note sull’autore

Peter Grobben è un appassionato fotografo naturalista olandese che, con le sue foto e i suoi articoli, mostra quanto bella e complessa possa essere la natura. È guida di viaggio per fotografi naturalisti e, con i suoi workshop e seminari, cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica sugli ecosistemi a rischio e sugli animali e le piante che li popolano. 

http://petergrobbenfotografie.nl

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